mercoledì 27 aprile 2011

Meglio Facebook o Linkedin ?



Fonte immagine: http://iab.blogosfere.it/images/facebook%20logoVS%20g_001.jpg


Facebook è un social Network dove le persone che si iscrivono possono dialogare tra di loro, caricare e condividere foto, conoscere virtualmente nuovi amici e ritrovarne di vecchia data.
Un’altro aspetto importante di Facebook è rappresentato dalle sue applicazioni, si tratta di terze parti sviluppate per integrarsi in Facebook ed espanderne le funzionalità. Si possono trovare giochi, sondaggi, applicazioni da utilizzarsi anche con altri social network, il tutto integrato con il proprio profilo.





Fonte immagine: http://www.faber04blog.com/wp-content/uploads/2011/03/linkedin4.jpg



LinkedIn, invece, è una piattaforma di social network che ha lo scopo di mettere in contatto i propri iscritti con il fine di creare opportunità professionali. In pochi minuti si prepara una propria pagina di presentazione e successivamente si comincia a costruire una rete di contatti invitando colleghi, amici, fornitori, clienti.
LinkedIn, però, non si limita a mettere in contatto le persone, può analizzare le loro relazioni e tracciare percorsi con cui si possono raggiungere altre persone apparentemente lontane, in altre parole , può offrire strumenti di ricerca potenti e semplici, aiutando a creare una buona rete di contatti .
In base ad una teoria, chiamata dei "sei gradi di separazione", ogni persona può entrare in contatto con altre attraverso una catena di conoscenze composta da non più di 5 intermediari.
La piattaforma di social network LinkedIn non ha fatto altro che applicare nel web questa teoria.
Dopo quanto detto, come social network, è meglio Facebook o Linkedin ?




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lunedì 25 aprile 2011

Unità di misura del Sistema Internazionale (SI)


Dal 1° gennaio 2000 è obbligatorio utilizzare in Italia le unità di misura del Sistema Internazionale (SI), previste dalla direttiva 80/181/CEE del 20 dicembre 1979.


Alcune Unità SI fondamentali

Lunghezza metro m
Massa kilogrammo kg
Tempo secondo s
Corrente elettrica ampere A
Temperatura termodinamica kelvin K
Intensità luminosa candela cd

Angolo piano radiante rad





Alcune unità di misura derivate del SI

Frequenza hertz Hz
Forza newton N
Pressione - Tensione pascal Pa
Lavoro - Energia - quantità di calore joule J
Potenza watt W
Potenziale elettrico - Differenza di potenziale - Tensione elettrica - Forza elettromagnetica volt V
Capacità elettrica farad F
Resistenza elettrica ohm
Conduttanza elettrica siemens S
Flusso di induzione magnetica: Flusso magnetico weber Wb
Flusso luminoso lumen lm
Illuminamento lux lx



Alcuni multipli e sottomultipli decimali (definizione esatta: prefissi SI)

tera T 10 alla 12 (1 000 000 000 000)
giga G 10 alla 9 (1 000 000 000)
mega M 10 alla 6 (1 000 000)
kilo k 10 alla 3 (1 000)
etto h 10 alla 2 (100)
deca da 10 alla 1 (10)
deci d 10 alla -1 (0.1)
centi c 10 alla -2 (0.01)
milli m 10 alla -3 (0.001)
micro µ 10 alla -6 (0.000 001)
nano n 10 alla -9 (0.000 000 001) nanotech pico p 10 alla -12 (0.000 000 000 001)


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sabato 23 aprile 2011

Internet Festival: da Pisa una full immersion nella rete




Fonte immagine: http://stliq.com/c/ls/2/2f/13914051_patrocinio-dell-iscom-all-internet-festival-pisa-maggio-2011-0.png



Presso la storica Sala delle Baleari di Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione dell'Internet Festival che si terrà a Pisa dal 5 all’8 maggio.
Saranno quattro giorni utili per navigare tra oltre 70 spettacoli, concerti, mostre, incontri, spazi didattici e multimediali legati al mondo del web, tutti a ingresso libero e gratuito, in altre parole una full immersion per sapere e scoprire tutto di internet.
L’evento, promosso dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Festival della Scienza di Genova nell’ambito del progetto "150 anni di Scienza", è organizzato dall’Istituto di Informatica e Telematica dell'Area del Cnr di Pisa (Iit-Cnr), insieme a Registro .it, Comune, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore, Provincia e Camera di Commercio. Con il patrocinio del
Ministero per lo Sviluppo Economico, della Regione Toscana e dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione.
Insieme al primo cittadino della città, Marco Filippeschi, interverranno: Vittorio Bo, Direttore del Festival della Scienza di Genova; Anna Vaccarelli, coordinatore del Festival; Claudio Montani, presidente dell'Area della Ricerca Cnr di Pisa; Nicoletta De Francesco, prorettore vicario dell’Università di Pisa; Maria Chiara Carrozza, direttore della Scuola Superiore Sant’Anna; Vincenzo Barone, professore
ordinario della Scuola Normale Superiore; Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa; Pierfrancesco Pacini, presidente della Camera di Commercio.
Parteciperanno inoltre Davide Gay, assessore del Comune; Nicola Landucci, assessore della Provincia di Pisa; Gian Luigi Ferrari, referente del progetto per l’Università di Pisa; nonché i rappresentati dei tanti enti e associazioni organizzatori e promotori di questo evento.
Come dire, Pisa culla dell'Eccellenza scientifica nel mondo, condivide ed evidenzia l'importanza della rete nella multidisciplinarità del sapere.

Di seguito si riporta il link di un video collegato all'evento descritto:

http://youtu.be/gyhsYsFIMg0




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venerdì 22 aprile 2011

Nanotubi di carbonio per depurare l'acqua




Fonte immagine: http://www.greenreport.it/_new/immagini/big/2010_06_21_13_42_34.jpg



Uno dei sistemi più innovativi per depurare l'acqua è rappresentato da una rete di nanotubi in carbonio, infatti attraverso il loro uso, alcuni team di ricerca hanno trovato il modo di mettere milioni di molecole di carbonio sulla superficie interna di un tubo al quarzo avente un centimetro di diametro.
In altre parole, all’interno del succitato tubo al quarzo, trova spazio un secondo tubo composto da una serie di nanotubi di carbonio orientati in senso radiale.
Le molecole di acqua riescono a passare nei microscopici interstizi delle pareti, mentre i batteri come E.coli e i virus restano bloccati dalla presenza dei nanotubi. Poichè la struttura in nanotubi è totalmente estraibile, è possibile effettuarne la pulizia utilizzando sistemi agli ultrasuoni, facendo in modo che la stessa possa essere utilizzata più volte. Questa tecnologia trova applicazione nelle attività di desalinizzazione, dove a rimanere intrappolate sono le grandi molecole dei sali disciolti.
Una dimostrazione pratica di questi filtri nanocomposti utilizzati per azioni di disinquinamento e di desalinizzazione, è dimostrata dall'impianto di desalinizzazione di Ashkelon in Israele, funzionante dal 2005, che rappresenta il più grande impianto al mondo in grado di produrre 110 milioni di metri cubi di acqua in un anno.




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mercoledì 20 aprile 2011

Aerogel, il solido nanoporoso va in tv




Fonte immagine: http://www.architetturaecosostenibile.it/images/stories/Aerogel.jpg



L’aerogel è un solido nanoporoso ottenuto a livello sperimentale da Steven Kistler, nel 1931 e rilanciato grazie al suo utilizzo sulle tute indossate dagli astronauti della NASA.
Il primo giubbotto con imbottitura di aerogel, realizzato nel 1999, si chiamò “Absolute Zero”.
In seguito, il giubbotto perfezionato in alcuni aspetti tecnici, è stato fatto indossare alle popolazioni delle zone antartiche, superando facilmente tutte le prove.
Una lastra di aerogel, di soli 3 mm di spessore, può proteggere il corpo umano anche a temperature inferiori a -50 °C, rendendo i capi d’abbigliamento delle regioni fredde molto più leggeri e più agevoli da indossare.
Infatti, una equivalente lastra di lana di vetro, per ottenere una prestazione simile di isolamento termico, dovrebbe avere uno spessore di almeno 30 volte superiore.
Questo isolante nanotecnologico perfetto è stato protagonista alla Tv italiana nella puntata di Fenomenal di venerdì 15 aprile, condotta da Teo Mammuccari.
Al momento della dimostrazione pratica delle caratteristiche isolanti del nanomateriale, una fiamma a 600° C viene diretta contro una lastra di Aerogel, mentre Mammuccari appoggia con tranquillità una mano dalla parte opposta direttamente in corrispondenza della fiamma: la lastra è fredda, chiara dimostrazione che l’Aerogel è l’isolante termico perfetto.



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martedì 19 aprile 2011

Lauree nanotech

Con questo post si comincia un viaggio sui corsi universitari in Italia riferibili alla nanotecnologie, si comincia con l'UNIVERSITA’ DI ROMA “LA SAPIENZA”.




UNIVERSITA’ DI ROMA “LA SAPIENZA”



Facoltà di INGEGNERIA


Corso di Laurea Magistrale in


INGEGNERIA DELLE NANOTECNOLOGIE INDUSTRIALI

Classe LM-53 (Scienza e ingegneria dei materiali)


A.A. 2008-2009



1. Obiettivi Formativi

Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Nanotecnologie Industriali ha durata biennale ed è strutturato in almeno 120 Crediti Formativi Universitari (CFU).

L’obbiettivo del Corso di Laurea Magistrale è il completamento della formazione di Laureati in Ingegneria Chimica, Elettrica, Elettronica, Meccanica per la formazione di professionisti con preparazione universitaria all’avanguardia nel settore delle micro/nanotecnologie e competenze specifiche di tipo ingegneristico finalizzate alla progettazione, allo sviluppo e all'ottimizzazione di dispositivi, materiali, processi e sistemi nanostrutturati e/o ottenuti mediante l'uso di nanotecnologie per applicazioni nei diversi ambiti dell’Ingegneria industriale ed elettronica.

Il progetto formativo prevede che al termine del corso l’Allievo abbia maturato una conoscenza approfondita e una preparazione solida con riferimento a:

gli aspetti teorico-scientifici della matematica, della fisica e della chimica degli stati condensati, ai fini dell’interpretazione e descrizione di problemi di scienza dei materiali che tipicamente richiedono un approccio interdisciplinare;
il metodo scientifico di indagine e delle strumentazioni di laboratorio;
gli aspetti teorico-scientifici dell'Ingegneria Industriale, dei Materiali ed Elettronica, finalizzati alla progettazione delle proprietà di materiali e dispositivi nanostrutturati partendo dalle strutture atomiche e molecolari che li compongono;
problematiche di confine e di supporto, ai fini della ideazione, pianificazione, progettazione e gestione di sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;

Dal punto di vista del percorso didattico, il corso di Laurea biennale è articolato in tre fasi:

approfondimento degli aspetti teorici delle discipline caratterizzanti il corso di laurea, con particolare attenzione alla fisica dello stato solido, alle tecniche di microscopia, ai processi di nanofabbricazione e di autoassemblaggio di nanostrutture, alle tecniche di funzionalizzazione delle superfici;
formazione di capacità tecniche e scientifiche specifiche innovative, con particolare attenzione allo sviluppo di applicazioni delle nanotecnologie di interesse dell’industria manifatturiera ed elettronica;
preparazione della tesi di Laurea.
Il progetto formativo prevede tre orientamenti con i seguenti indirizzi culturali:

Tecnologie e Progettazione
Biotecnologie
Elettronica

Per ulteriori approfondimenti si propone il seguente link:

http://w3.uniroma1.it/CNIS/CNISold/regolamento.htm



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lunedì 18 aprile 2011

Sicuri nei socialnetwork: laboratorio per docenti




Nell'ultima slide di questa presentazione, che evidenzia i punti salienti di un laboratorio per docenti diretto dal Prof Mario Morcellini , si fa riferimento ad un articolo pubblicato da chi scrive su Education 2.0 dal titolo " Usare Facebook come strumento didattico".





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Ogni anno mille studenti imparano il nanotech




Fonte immagine: http://locali.data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/gloc/nuova-venezia/2010/11/23/jpg_2806337.jpg



Più di quattromila studenti negli ultimi quattro anni l'hanno già fatto e un altro migliaio parteciperà all'Itinerario didattico-formativo che punta a «facilitare la conoscenza e la divulgazione delle nanotecnologie e delle loro applicazioni, dall'ambito industriale alla vita quotidiana». Un percorso formativo del parco Vega di Marghera, che si rivolge, in particolare, agli studenti, per metterli in grado di capire le nanotecnologie che al Vega contano su uno dei più attrezzati laboratori del nord Italia, a disposizione delle aziende che vogliono introdurre queste nuove tecnologie per migliorare i loro prodotti. Buon nanotech a tutti.




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sabato 16 aprile 2011

PROGETTO COMBOLED




Fonte immagine: http://angelitdev.com/wp-content/uploads/2011/03/oled.jpg




All’interno del 7mo Programma Quadro, la comunità europea ha deciso di investire in un progetto integrato di ricerca, chiamato CombOLED, al fine di ridurre i costi complessivi dei device OLED e di realizzare il primo device trasparente su grande superficie. Il progetto terminerà alla fine di Dicembre 2011. I partner impegnati nel progetto sono sette e localizzati in quattro nazioni europee (Francia, Germania, Italia e Spagna). Il Consorzio è costituito da multinazionali leader nei rispettivi settori di mercato - OSRAM Opto Semiconductor, Saint Gobain, Siemens, CEA Leti. L’obiettivo è quello di progettare processi produttivi più vantaggiosi e materiali a più basso costo per ottenere soluzioni di OLED da illuminazione meno costose e maggiormente profittevoli. La riduzione dei costi insieme alla trasparenza del prodotto, costituiscono due fattori chiave che garantiranno una più rapida penetrazione della tecnologia all’interno del mercato dell’illuminazione.



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giovedì 14 aprile 2011

Esperienza sul fotovoltaico nel video di Education 2.0

Alcuni miei studenti, di cui tre facente parte della redazione di Dieci alla meno nove, hanno prodotto un' esperienza sul fotovoltaico intitolata "Ringraziamenti fotovoltaici", ripresa da un video di education 2.0, la rivista sulla scuola della RCS Libri Education diretta da Luigi Berlinguer. Di seguito è riportato il link del video di Education 2.0:


http://youtu.be/6bLkiKCSk7M



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martedì 12 aprile 2011

Nanotech waterproofing




Fonte immagine: http://cache.gawkerassets.com/assets/images/4/2008/08/medium_droplets.jpg



Nell’Università di Zurigo è stato studiato e testato un nuovo materiale nanotech che non sarà mai bagnato nè umido,infatti, una particolare fibra di poliestere ricoperta da nanofilamenti di 40 nanometri di larghezza lo renderanno perfettamente idrorepellente ed inattaccabile da qualsiasi altro liquido. In particolare, l’acqua non riesce a penetrare all'interno delle fibre di questo materiale innovativo e si raccoglie in piccolissime sfere mantenendo uno strato di aria permanente al di sotto.
In termini di struttura, un nanofilo può essere simile ad un filo come inteso nel senso comune, ovvero un struttura di forma più o meno cilindrica, generalmente sospesa nel vuoto (ed eventualmente connessa a dei conduttori alle estremità), oppure una struttura depositata su un supporto: ad esempio un filo di atomi metallici depositati su un supporto isolante, nel nostro caso il supporto è rappresentato dalla fibra di poliestere.
Un esempio già in commercio sono i tessuti Chemex che combinano le straordinarie qualità dei tessuti in misto cotone poliestere con un finissaggio dall’elevato rendimento e dotato di proprietà di repellenza agli spruzzi leggeri di liquidi chimici, all’acqua e agli oli.
Questi tessuti beneficiano di una formulazione esclusiva tipica del finissaggio, che utilizza il prodotto TEFLON® HT di Du Pont avvantaggiandosi dei recenti sviluppi della nanotecnologia.
Un altro esempio sono le apparecchiature waterproof dove si può evidenziare l'effetto "roll-off", in altre parole la forza di attrazione tra le superfici e l'acqua è ridotta, infatti, piccole "punte" sulla superficie evitano che la goccia riesca a penetrare nel materiale sottostante. La goccia, composta da un insieme di molecole più grandi, scivola sulle estremità piccole delle nanoparticelle.




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domenica 10 aprile 2011

Definizione legislativa dei nanomateriali.




Fonte immagine: http://www.fondazionedirittigenetici.org/new/foto/572_nanotecnologie5jpg.jpg




Le nanotecnologie sono un set di tecnologie e processi che operano sulla materia su una scala dimensionale che oscilla tra 1 e 100 nanometri. A queste Dimensioni microscopiche la forza di gravità diventa sempre meno preponderante, mentre acquistano importanza strategica la tensione superficiale ( particolare proprietà dei fluidi che opera lungo la superficie di separazione (interfaccia) tra il fluido stesso ed un materiale di un'altra natura, ad esempio un solido, un liquido o un gas ) e le forze di Van der Waals ( debole attrazione intermolecolare causata da dipoli molecolari indotti ). Il risultato finale è quello che nanoparticelle, nanomateriali e nanostrutture avranno caratteristiche fisiche, chimiche ed elettriche totalmente diverse dalla materia di partenza (detta anche forma “bulk”). Ogni giorno vengono testate nuove applicazioni nanotecnologiche in settori sempre diversi, portando alla ribalta la questione della definizione legislativa e chimica dei nanomateriali. I riferimenti normativi del settore sono il 1907/06 “Reach-Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals” entrato in vigore nel settembre 2007 e il 1272/08 “Clp” relativo alla classificazione, etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele entrato in vigore nel gennaio 2009.



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venerdì 8 aprile 2011

Supercomputer: l'Europa rimane indietro

L'obiettivo progettuale nella gara dei supercomputer è quello di superare la soglia del petaflop, ovvero dei 1000 teraflops. In Europa il progetto tedesco Jugene è accreditato di soli 825 teraflops e si basa comunque su calcolatori IBM, mentre Tera 100, il supercomputer francese, è composto da 4300 server Bull serie S, dotati di 140.000 CPU Intel Xeon serie 7500 e 300 Terabyte di memoria, che gli consentono una potenza superiore a 1 petaflop. La soluzione francese è ben lontana dai 2,5 petaflop del Tianhe-1, il supercomputer cinese che detiene lo scettro delle prestazioni.

Di seguito si riporta la classifica dei primi dieci supercomputer:

1 Tianhe-1A - NUDT TH MPP, X5670 2.93Ghz 6C, NVIDIA GPU, FT-1000 8C
2 Jaguar - Cray XT5-HE Opteron 6-core 2.6 GHz
3 Nebulae - Dawning TC3600 Blade, Intel X5650, NVidia Tesla C2050 GPU
4 TSUBAME 2.0 - HP ProLiant SL390s G7 Xeon 6C X5670, Nvidia GPU, Linux/Windows
5 Hopper - Cray XE6 12-core 2.1 GHz
6 Tera-100 - Bull bullx super-node S6010/S6030
7 Roadrunner - BladeCenter QS22/LS21 Cluster, PowerXCell 8i 3.2 Ghz / Opteron DC 1.8 GHz, Voltaire Infiniband
8 Kraken XT5 - Cray XT5-HE Opteron 6-core 2.6 GHz
9 JUGENE - Blue Gene/P Solution
10 Cielo - Cray XE6 8-core 2.4 GHz



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martedì 5 aprile 2011

Gli USA riconoscono il valore di Federico Faggin

Il presidente americano Barack Obama nel 2010 ha conferito al ricercatore veneto Federico Faggin, naturalizzato americano, la National Medal of Technology and Innovation, il più alto riconoscimento Usa in ambito scientifico. Di seguito si riporta un estratto da Wikipedia sulla vita professionale di Federico Faggin: " Si laureò in fisica summa cum laude nel 1965 all'Università di Padova dove venne subito nominato assistente incaricato. Insegnò nel laboratorio di elettronica e continuò la ricerca sui flying spot scanner, l'argomento della sua tesi. Venne quindi assunto, nel 1967, dalla SGS-Fairchild (oggi STMicroelectronics) ad Agrate Brianza, dove sviluppò la prima tecnologia di processo per la fabbricazione di circuiti integrati MOS (Metal Oxide Semiconductor) e progettò i primi due circuiti integrati commerciali MOS. La SGS-Fairchild inviò Faggin a fare un'esperienza di lavoro presso la sua consociata Fairchild Semiconductor, azienda leader del settore semiconduttori a Palo Alto in California. Qui egli si dedicò allo sviluppo dell'originale MOS Silicon Gate Technology, la prima tecnologia di processo del mondo per la fabbricazione di circuiti integrati con gate auto-allineante. Progettò e produsse anche il primo circuito integrato commerciale che usasse la Silicon Gate Technology, il Fairchild 3708, un multiplexer analogico a 8 canali con decoding logic. Sviluppò anche il processo di silicon gate a N-channel e lavorò a processi avanzati di CMOS e BiCMOS con silicon gate. La Silicon Gate Technology nel 1970 rese possibile la large scale integration (LSI) e la very large scale integration (VLSI), permettendo per la prima volta la fabbricazione di circuiti integrati MOS su larga scala, ad alta velocità e a basso costo. Questa tecnologia rese anche possibile, due anni dopo, la creazione di memorie a semiconduttori e del primo microprocessore. Oggi più del 90% di tutti i circuiti integrati prodotti nel mondo usa la silicon gate technology. A questo punto Faggin decise di stabilirsi negli Stati Uniti. Nel 1970 passò alla Intel, che sarebbe poi divenuta un gigante dell'informatica. Qui Ted Hoff e Stanley Mazor avevano proposto una nuova architettura per la realizzazione di una nuova famiglia di calcolatrici della società giapponese Busicom. Faggin venne assunto per sviluppare e dirigere il progetto del primo microprocessore, il 4004 (inizialmente denominato MCS-4), contribuendo con idee fondamentali alla sua realizzazione. La metodologia "random logic design" in silicon gate, creata da Faggin per sviluppare il 4004, fu poi usata per progettare le prime generazioni di microprocessori della Intel. Il 4004 fu il primo microprocessore al mondo che integrava in un singolo chip una potenza di calcolo superiore a quella dello storico ENIAC, il primo calcolatore elettronico al mondo. In seguito Faggin si occupò dello sviluppo di tutti i microprocessori dei primi cinque anni della storia della Intel. Usando la metodologia da lui creata per il progetto del 4004 venne realizzato l'8008, il primo microprocessore a 8 bit. All'inizio del 1972 propose la realizzazione dell'8080 di cui formulò l'architettura. Dovette attendere sei mesi prima che il progetto venisse approvato. L'8008 e l'8080 furono i progenitori della famiglia di processori 8086 che ancora oggi domina il mercato dei personal computer. Nel 1973 Faggin divenne manager responsabile di tutta l'attività di circuiti MOS (ad eccezione delle memorie dinamiche RAM). Sotto la sua guida vennero sviluppati più di 25 circuiti integrati commerciali, inclusi il 2102A, la prima memoria statica RAM ad alta velocità a 5 volt e 1024 bit. Alla fine del 1974 abbandonò l'Intel e fondò la ZiLOG, la prima società dedicata esclusivamente alla produzione di microprocessori quando ancora l'Intel era principalmente un produttore di memorie che considerava i microprocessori solo un prodotto utile a vendere più memorie. Il primo e più famoso prodotto della Zilog fu il microprocessore Z80 e la sua famiglia di dispositivi periferici intelligenti. Introdotto nel 1976 lo Z80 divenne il microprocessore ad 8-bit di maggiore successo sul mercato. Molto popolare negli anni ottanta, fu usato tra l'altro come CPU dei primi videogiochi e di home computer come i Sinclair ZX80. Dopo il passaggio di computer e console a processori a 16 bit rimase in uso sotto forma di microcontroller nei sistemi embedded. Nel 1980 abbandonò la ZiLOG per divergenze con il principale finanziatore, la Exxon, e fondò la Cygnet Technologies con la quale progettò e produsse il Communication CoSystem un innovativo apparecchio che permetteva di collegare personal computer e telefono per la trasmissione di voce e dati, rappresentando un notevole progresso nel campo emergente delle comunicazioni personali. La ditta viene acquistata da Everex, Inc. nel 1986. Nel 1986 diventa uno dei fondatori della Synaptics, contribuendo alla diffusione di massa del touchpad; è stato Chairman of the Board of Directors dal gennaio 1999 ad ottobre 2004. Dal 2004 è amministratore delegato della Foveon, una compagnia che produce avanzati sensori di immagine per fotocamere digitali."




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lunedì 4 aprile 2011

Supercapacitori per un nanotech ecosostenibile




Fonte immagine: http://blog.crit-research.it/wp-content/uploads/2010/12/supercapacitore.jpg




I supercondensatori sono dispositivi che accumulano l'energia elettrica in due condensatori in serie a doppio strato elettrico EDL (Elettrochemical Double Layer). Questi condensatori a doppio strato, rispetto alle batterie elettrochimiche, non sono soggetti ad usura: sopportano più di 500 000 cicli di carica/scarica con una durata di vita minima di 10 anni, senza che la capacità si modifichi in funzione del tempo. Il più semplice tra questi dispositivi è formato da due elettrodi polarizzabili, un separatore e un elettrolita; il campo elettrico è immagazzinato nelle interfacce tra l'elettrolita e gli elettrodi. Le cariche elettriche si dispongono all’interfaccia elettrodo/elettrolita del SC in modo fisico e non si hanno processi chimici di ossido-riduzione. I supercapacitori sono interessanti per la loro elevata densità di potenza e per la loro grande durata; inoltre, l'immagazzinamento di energia è più semplice e più reversibile rispetto alle batterie convenzionali. Per questo motivo sono adatti ad integrare l'utilizzo delle batterie principali di una vettura elettrica, ma non a sostituirle completamente. Per la costituzione di supercapacitori ancora più performanti sono attualmente oggetto di ricerca diversi tipi di elettroliti organici, mentre su fronte degli elettrodi sono allo studio nanotubi di carbonio e film di carbonio nanostrutturato con elevata porosità rapportata alla bassa densità del materiale.



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